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Workflow digitale e riabilitazione implanto protesica di 2 arcate

Dott. Marco Valenti

Odontoiatra

Studio Dentistico Valenti

Introduzione

Il caso clinico che presentiamo è una riabilitazione implanto protesica in paziente con dentatura terminale.

La paziente ha 82 anni e si presenta nel nostro studio in prima visita riferendo problemi e dolori alla masticazione, mobilità dentale e alitosi. Dopo analisi clinica e un sondaggio sequenziale si diagnostica una parodontite severa stadio IV e grado B. La prognosi degli elementi dentari rimasti non è favorevole per una riabilitazione protesica fissa su monconi.

Si procede alla raccolta dati ( Fig 1-2) e si propone alla paziente una riabilitazione con2 full arch su impianti con protesi in metallo PMMA in considerazione dell’età e delle disponibilità economiche della paziente.

Si procederà alla riabilitazione dell’arcata inferiore e successivamente di quella superiore.

Nell’arcata inferiore si eseguirà un full-arch post estrattivo con carico immediato, mentre nel superiore a causa dell’osso residuo non sufficiente garantire una stabilità primaria adeguata, si estrarranno gran parte degli elementi dentari e si inserirà una protesi provvisoria su 2-3 monconi per dare il tempo alle zone post estrattive di guarire adeguatamente e soprattutto per facilitare la programmazione implantare e la gestione della dimensione verticale/occlusione nelle fasi protesiche post chirurgia implantare.

Fasi del trattamento

Nell’attesa di eseguire la chirurgia dell’arcata inferiore, procediamo alle estrazioni superiori eseguite con ridge preservation e inseriamo un provvisorio a supporto dentale (Fig 3).

La pianificazione implantare per l’arcata inferiore viene eseguita con il software Implant Sudio e con lo stesso software si procede al disegno della mascherina chirurgica (Fig 4-5).

La mascherina viene prodotta dal Laboratorio Canale di Rimini. Si eseguono le estrazioni inferiori, e si inseriscono gli impianti.

Al termine della chiriurgia si scansionano le arcate per la realizzazione di un provvisorio in resina che viene consegnato alla paziente 72 ore dopo la chirurgia (fig. 6-7).

Dopo 3-4 mesi si procede alla programmazione implantare e disegno della mascherina per la chirurgia superiore (video 1), mantenendo i monconi e il provvisorio che ci permettono di avere informazioni sulla dimensione verticale e sull’occlusione; questa procedura è molto più semplice rispetto all’utilizzo di una protesi mobile totale con flange che avrebbe eliminato ogni punto di riferimento sia per le scansioni che per il progetto odontotecnico eseguito con il dental system.

Anche in questo caso finita la chirurgia superiore, si procede alle scansioni con la tecnica del flusso inverso per la realizzazione del provvisorio superiore avvitato sugli impianti che verrà consegnato alla paziente dopo 72 ore (fig. 8-10).

Gli impianti utilizzati nelle 2 arcate sono a connessione esagonale esterna e sia i provvisori che i definitivi verranno realizzati avvitati direttamente sulla testa della fixture senza utilizzo di MUA.

Dopo 3 mesi circa dall’inserimento dei provvisori superiori, si rilevano le scansioni per la realizzazione dei definitivi con la tecnica del flusso inverso e la rilevazione dell’occlusione statica e dinamica delle 2 arcate; questa tecnica permette di avere un cross mounting automatico digitale grazie al software presente nello scanner TRIOS (video 2).
Il Laboratorio Canale di Rimini procede alla realizzazione di 2 full arch in metallo PMMA avvitati direttamente sulla testa della fixture (fig. 11)

Caso terminato

La paziente è molto soddisfatta del risultato.
Nelle immagini finali è possibile confrontare la situazione iniziale della paziente e quella dopo il trattamento implanto-protesico (fig 12).

Nonostante l’utilizzo dello scanner intraorale per le riabilitazioni complesse su impianti sia molto dibattuto, nella nostra esperienza i risultati dipendono da 3 fattori chiave: tipologia di scanner utilizzato, tipologia degli scan abutment e tecnica di scansione.

Tutti gli scanner della serie TRIOS si sono dimostrati in tutti gli studi scientifici disponibili, degli scanner molto accurati. La scelta degli scan abutment va fatta in relazione alle matematiche gestite insieme al laboratorio e va sempre controllata l’usura degli stessi. Infine per la tecnica di scansione, è molto importante seguire i protocolli disponibili da anni, come la tecnica del flusso inverso che va eseguita con un ritaglio manuale del provvisorio e bisogna sfruttare al meglio gli algoritmi del software di scansione che ottimizzano le mesh in base alla presenza degli scan abutment o dei tunnel mucosi.

Sconsigliamo tecniche di scansione che utilizzano prescrizioni iniziali del software TRIOS differenti da quelle implantari ( indicare al posto degli impianti dei monconi). Si ringrazia il Laboratorio Canale di Rimini per la collaborazione.

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Informazioni sul dott. Marco Valenti

Dott. Marco Valenti

Odontoiatra

Studio Dentistico Valenti

Laureato in Odontoiatria e protesi Dentaria nel 1997 presso l’Università di Brescia. Ha pubblicato articoli scientifici su argomenti di Protesi Estetica e Digitale sull’European Journal of Esthetic Dentistry sull’International Journal of Esthetic dentistry ,sull'International Journal of Prosthodontics, su Quintessence International, Journal of Prosthetic Dentistry e sul Journal of Dentistry.

Utilizza quotidianamente lo scanner intraorale e lavora esclusivamente con flussi digitali. Si occupa di formazione in ambito protesico prevalentemente indirizzata all’utilizzo dello scanner intraorale e dei materiali metal-free. Esercita la libera professione a Pordenone.